Da
sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la
propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e
patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Bisogna dare risposte,
soprattutto, al disagio delle giovani generazioni, che – specie gli
intellettuali muniti di laurea, master e specializzazioni, col bagaglio dei
sacrifici delle loro famiglie – hanno ripreso la via della emigrazione in
quanto l'Italia, loro Patria, nega ai suoi figli il pane dell'oggi, la possibilità
di costruirsi la famiglia, la casa, e le prospettive per il futuro. Oggi saremo
con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri "forconi" in
Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento, che si
riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa. Papa Francesco si è sempre
dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi della Terra,
lontani e vicini. Darà loro e a noi tutti, la benedizione apostolica. Sempre
con gli ultimi, oggi della società industrializzata occidentale cosiddetta
opulenta che espelle i suoi figli. Condividiamo e sosteniamo le ragioni della
protesta popolare dei "forconi" evocando le lotte degli oppressi di
ogni epoca, così come fu nel nostro Risorgimento nazionale, contro il Governo
delle tasse e l'Europa delle banche. Per questo oggi manifestiamo pacificamente
e domenica saremo in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione di Sua
Santità Papa Francesco. La nostra è una adesione convinta ed una partecipazione
discreta, da uomini della Tradizione, devoti cristiani e fedeli patrioti.
Armati solo del tricolore glorioso dei nostri padri. Siamo e saremo in piazza
solo con le bandiere tricolori della nostra amata Italia! Abbiamo visto agenzie
ed articoli che strumentalizzano la nostra adesione alla protesta, ma
ricordiamo a tutti che le famiglie storiche italiane hanno segnato il percorso
e l’evoluzione dei nostri paesi, delle nostre città e della nostra nazione. E
che l'autentica nobiltà del sangue, della scienza, della Chiesa, della cultura,
della toga, dell’arte e del lavoro ha sempre difeso il popolo e lottato per le
cause giuste e i diritti dei poveri e degli oppressi .
Fernando
Crociani Baglioni
Presidente
del Centro Studi Storici e Politici Internazionali 'Patria e Libertà'
Ah, serva Italia di
Dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia
ma bordello......mai Padre Dante fu così attuale. In un momento di forte crisi
economica e identitaria, sancito dal completo e totale abbandono del popolo Italiano,
da parte di una classe politica e dirigente miope e assente, sono assolutamente
solidale con il movimento dei Forconi, il Movimento della gente comune che ha e
sta avendo il coraggio di imporre l'identità di Popolo Sovrano ad una Italia
(delle Poltrone) troppo sottomessa alle regole Europee e che non riesce più a
garantire il benessere degli Italiani; delle Famiglie; delle Imprese; delle
classi meno abbienti e di chi dopo una vita di lavoro e sacrifici è costretto a
rovistare nei cassonetti per mettere insieme il pranzo con la cena. È giunto il
momento che il Popolo Sovrano, decida senza se è senza ma, da chi deve essere
governato. È giunto il momento che l'Italia si svegli dal Suo torpore e torni
ad essere l'Italia che tutte le culture e società civili del Mondo ci hanno
sempre invidiato....
Antonino d'Este Orioles
“Vento
del Sud – Invito alla Rivolta”
E’
lo slogan della battaglia meridionalista a favore del mondo rurale che da anni
conduco contro i potentati. Non sono di destra, di sinistra o di centro.
Desidero solamente in spirito di servizio per l’Europa, scrivere alcune verità,
che spero possano essere utili a favorire la ripresa economica e morale del
nostro continente. La verità rimane la grande arma di cui si serve la libertà
per difendere se stessa. La verità sveglia chi dorme, mette l’uomo di fronte
alla propria coscienza, stende davanti ai potenti il corpo agonizzante
dell’Italia, coperta dal superfluo e priva di ciò che è veramente necessario. Vi
è tanta gente che vuole conoscere la verità, la gente che lavora, che fa il
proprio dovere, che crede ancora nel futuro del nostro Paese. Dobbiamo
dimostrare al mondo intero che la nostra comunità nazionale, per quanto mal
governata e peggio amministrata, possiede enormi risorse di inventiva, di
intelligenza e una grande voglia di lavorare. C’è ancora un’Italia che pretende
di vedere meglio impiegati i propri risparmi, che non può tollerare la
moltiplicazione degli sprechi, né l’impunità di chi ne è responsabile. Qualcuno
spera, ipnotizzando il popolo, di fargli chiudere gli occhi perché non veda
quanto è grande la falla sulla chiglia. Vorrei essere tra quegli uomini liberi
e indipendenti a far capire quanto questa falla è ampia, e voglio farlo a
qualunque costo, indicando i responsabili senza riguardo per nessuno, perché
oggi come ieri in Italia si può rubare, corrompere e sprecare denaro dei
cittadini senza correre pericoli. Il solo pericolo che esiste è dire la verità.
Dobbiamo comunque essere ottimisti per il futuro. Il Meridione prenderà
coscienza meditando sulla sua rovina. Sono certo che saranno le giovani
generazioni del Meridione, accantonando le volute, inattuali, artificiose
divisioni di carattere ideologico, a intraprendere una rivolta ideale che
riporterà libertà e giustizia in Italia. Dal Mezzogiorno si leverà alto il
grido di dolore, ed ai meridionali tornerà la memoria storica e il senso di
appartenenza al profondo Sud, e la consapevolezza di essere parte di quella
terra che ha dato la civiltà al mondo.
SFORZA
RUSPOLI, Principe Romano
Neofascisti,
monarchici e nobili contadini: ecco la 'corte' dei Forconi
Destra
radicale in piazza ma senza bandiere. Da Milano arriva l'incitamento a
"Marciare su Roma come nel 1922". Con i Forconi anche i Monarchici
Tradizionalisti
Una mobilitazione diversa e diversificata che
ha creato spaccature, dubbi, paure ma che ha anche risvegliato interessi e
partecipazioni di monarchici tradizionalisti e malinconici di tempi andati. Piazza del Popolo a Roma ha almeno cinquanta
sfumature del tricolore: avvolti in bandiere non ci saranno soltanto i Forconi
che hanno bloccato le strade del paese il 9 Dicembre. L'Italia ferma di quei giorni ricordava forse
i tempi in cui "i treni arrivavano in orario"? Ma in
qualche modo ha suscitato vecchie emozioni e resuscitato personaggi d'altri
tempi. Ma andiamo con ordine. Le spaccature all'interno dei Forconi iniziavano
a sentirsi anche tra i movimenti neofascisti. Calvani, leader e organizzatore
della protesta, aveva parlato chiaro: “Casapound e Forza Nuova non
manifesteranno assolutamente con noi”. Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, del
Coordinamento nazionale 9 dicembre, avevano paura di
infiltrazioni e tensioni. Tutti gli organizzatori della
protesta avevano poi preso le distanze da Corrado Zunino, che aveva espresso
opinioni antisemite su cui era scattata una polemica con l'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane. All'estrema destra il dibattito altrettanto acceso:
“Andremmo a manifestare anche se Casapound
non esistesse” ha detto il vicepresidente di dell'organizzazione Simone Di
Stefano, condannato pochi giorni fa a tre mesi per avere sostituito la bandiera
Ue dalla sede romana della Commissione europea durante un blitz.
Come movimento Casapound non andrà in piazza in via ufficiale e non porterà le
sue bandiere, ma i militanti saranno in piazza per questa "giornata
festosa” ha sottolineato Di Stefano. Non è d'accordo Roberto Fiore, segretario
di Forza Nuova, che ha le stesse paure di alcuni leader dei Forconi: "Il rischio sono le infiltrazioni da parte di
persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento e che possano anche
solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”.
Ma comunque se si va in piazza a titolo individuale un tricolore nello zaino lo
si mette. Intanto arriva il commento sulla di Roberto Jonghi Lavarini, detto
"barone nero", militante della Destra di Milano. Jonghi Lavarini ha
partecipato attivamente al presidio milanese dei Forconi in piazzale Loreto ma
è stato vicino anche ai coltivatori che hanno manifestato nelle campagne
varesotte. Così incita alla partecipazione: “Marciamo
su Roma come nel 1922. Dobbiamo pacificamente assediare e assalire i palazzi
del potere politico ed economico”. Infine nel giorno della
protesta a piazza del Popolo maliconicamente ammette: "Un colpo di stato militare? Magari
fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma
i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche
private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che,
giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva
come plutocrazia internazionale". Infine l'augurio d'incontrare in piazza
il generale Antonio Pappalardo, militare in congedo candidatosi alle elezioni
regionali del 2008 in Sicilia con il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo.
Ma chi è il malinconico "barone nero"? Ce lo spiegano Daniele Nalbone
e Giacomo Russo Spena, autori di "Ripuliti: postfascisti durante e dopo
Berlusconi", edito con Castelvecchi. Roberto Jonghi Lavarini è stato tra i
soci fondatori di Cuore Nero, circolo neofascista milanese, e si è vantato
pubblicamente di essere membro della Fondazione internazionale generale Augusto
Pinochet. Tra il 1997 e il 1998 è stato presidente di Alleanza Nazionale del
consiglio di zona 3 e passò alle cronache per aver esercitato il suo mandato
istituzionale con un ritratto di Mussolini, in uniforme e con il braccio teso
nel saluto romano, in bella mostra nel suo ufficio, oltre che per aver
inutilmente tentato di rimuovere all'entrata dello stesso consiglio una lapide
in memoria dei caduti partigiani e dei "deportati antifascisti ed ebrei
nei campi di sterminio nazisti". Organizzatore dei "festeggiamenti
fascisti" per la Marcia su Roma e dei "torpedoni neri" per
Predappio, in un suo blog Roberto Jonghi Lavarini si vantava di aver
intrattenuto, nel corso degli anni, rapporti con i neonazisti tedeschi e
"contatti ufficiali" con le Destre sudamericane, cilene e
paraguaiane, ma anche in Sudafrica con i razzisti boeri di Eugène Terre'Blache.
Un personaggio decisamente sopra le righe, Jonghi Lavarini. amico personale
della famiglia La Russa, passato dal Fronte della gioventù, di cui fu anche
segretario provinciale agli inizi degli anni novanta, ad Alleanza Nazionale,
alla Fiamma Tricolore e al Movimento sociale europeo dell'eurodeputato Roberto
Bigliardo. Sua la sigla Destra per Milano, fondata nel 2000. Nell'ultimo
periodo, riscoperte le proprie origini nobiliari, si è attivato, si dice su
mandato del principe Emanuele Umberto di Savoia, per organizzare una corrente
di aristocratici nell'ambito del Pdl. Forse sull'onda della sua riscoperta
origine nobiliari Jonghi Lavarini dice che andrà in piazza del Popolo con il
centro Studi Storici e Politici "Patria e Libertà" che annuncia nobili adesioni: "Sua Altezza Imperiale
la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di
Bisanzio)" e "Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza
Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e
della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo
agricolo". Insomma il mondo della nobilità vuole partecipare: pronti a
scendere anche i Nobili Contadini e al
loro fianco i Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici
e Papalini...quindi anche le discendenze precedenti al 17 marzo 1861 saranno
presenti!). Con loro anche i fratelli Diego e Mauro Zoia
Puschina di Inveruno, dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio e il
il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena, imprenditore e
allevatore di cavalli, che deve il suo soprannome alla passione che lo lega
alla bevanda. E c'è pure chi fa
l'occhilino all'uomo dell'anno, Papa Francesco: "Da sempre
l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria
comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica,
legale e pacifica, è per noi naturale. Oggi saremo con Calvani ma, domenica,
accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente
cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e
Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio
degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione"
come ricorda Patrizio Romano Conte
Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia.
Forconi,
destra radicale si spacca. Casapound c'è, Forza Nuova no. "Marciamo su
Roma come nel 1922" - Laura Eduati, L'Huffington
Post |
Pubblicato: 17/12/2013 18:36
Come è accaduto per il coordinamento dei cosiddetti
forconi, anche la destra radicale si spacca in vista della manifestazione di domani a piazza del Popolo organizzata dagli scissionisti di Danilo Calvani. All'appuntamento si presenteranno i militanti di Casapound ma non quelli
di Forza Nuova. Mentre promettono “una marcia su Roma come nel 1922” i
militanti della Destra per Milano guidata dal “barone nero” Roberto Jonghi
Lavarini, protagonista in questi giorni del presidio a piazzale Loreto ma anche
nelle campagne varesotte in cima ai trattori dei coltivatori in lotta. Era stato proprio Calvani nei giorni
scorsi a ribadire: “Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente
con noi”. Il timore, espresso soprattutto dagli altri coordinatori delle
proteste cominciate il 9 dicembre come Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, è che
nel primo appuntamento romano dei forconi possano accadere tafferugli come a Torino. Il leader degli agricoltori pontini aveva poi
ripetuto di non condividere le frasi antisemite pronunciate da Corrado Zunino. “Andremmo a manifestare anche se Casapound non
esistesse”, conferma il vicepresidente di Casapound Simone di Stefano,
condannato a tre mesi per avere sfilato la bandiera Ue dalla sede della
Commissione europea a Roma domenica durante un blitz. Di Stefano spiega che il
suo movimento non ha aderito formalmente all'appuntamento di piazza del Popolo
ma ugualmente i suoi militanti – in arrivo anche da molte parti d'Italia - ci
saranno “senza le nostre bandiere ma soltanto con la bandiera italiana perché questa non è una protesta politicizzata e ogni
italiano è benvenuto se vuole contribuire a una giornata festosa”. Di parere
opposto Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, secondo il quale la
manifestazione di domani potrebbe prendere una “piega imprevedibile”. Il
rischio sono le “ infiltrazioni da parte di persone e ambienti che mirano a
destabilizzare il Movimento dei Forconi e che possano anche solo lontanamente
portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”. Da Milano Roberto Jonghi Lavarini invece promette: “Marciamo su Roma come nel 1922”.
Con un linguaggio apertamente contradditorio: “Dobbiamo pacificamente assediare
ed assalire i palazzi del potere politico ed economico”. Il leader della Destra
per Milano, ex candidato per An e per La Destra di Storace, finora ha
partecipato con i suoi militanti al presidio di piazzale Loreto. Ma si è anche
fatto fotografare con un forcone in mano in cima al trattore di coltivatore
agricolo di Varese - suo parente, specificano i comunicati apparsi sul sito
dove campeggiano foto di saluti romani, motti della Xmas e poster che
richiamano il periodo fascista. A scomunicare “il barone nero” Lavarini è
proprio il coordinatore del presidio di piazzale Loreto, Giuseppe “Chewbe” De
Leo, che mantiene la linea dettata da Mariano Ferro e Lucio Chiavegato. Ossia:
non partecipare alla protesta di Danilo Calvani. “Piazza del Popolo è
pericolosa, sarà la piazza degli interventisti mentre noi siamo pacifisti”. La
ragione di tanto timore, spiega De Leo, corre nel web: “In molti luoghi
virtuali abbiamo visto associare Calvani all'ex generale Pappalardo. Non
vorremmo che dietro la sua figura ci fossero persone pronte a organizzare un
colpo di stato usando poveri cittadini che vogliono soltanto protestare”. Non pervenute invece le altre formazioni della
destra radicale. Nei giorni scorsi Adriano Tilgher, portavoce del Fronte
Nazionale, aveva spiegato che i suoi militanti stavano partecipando ai presidii
a titolo personale pur condividendo la rabbia dei forconi mentre i neofascisti
del Movimento sociale europeo – protagonisti dei tafferugli sotto la sede del
quotidiano “La Repubblica” e lungo la Cristoforo Colombo il 9 dicembre –
preferiscono rimanere in silenzio nonostante condividano le richieste di chi protesta.
Un gruppo è accampato al Circo Massimo per chiedere un alloggio da destinare alle famiglie povere.
Forconi, anche l'aristocrazia nera in piazza con
Calvani - 18 dicembre 2013 di Filippo Conti
A leggere i nomi manca solo la contessa Serbelloni
Mazzanti Vien Dal Mare. Ma tant'è. Anche l'aristocrazia nera e papalina
appoggia i forconi. Legata tradizionalmente alla terra e ai costumi contadini,
i nobili romani non si sono lasciati sfuggire l'occasione di farsi notare. Così
oggi alla manifestazione dei forconi a Roma, al fianco di Italo Calvani, ci
saranno anche loro. Nobili contadini e Monarchici tradizionalisti. E domenica
accompagneranno i leader dei forconi in piazza San Pietro. A ricevere la
benedizione del Papa. Ecco alcuni dei nobili presenti oggi alla manifestazione
così come vengono presentati dal comunicato stampa: "Sua Altezza Imperiale
la Principessa Silvia Comeno d’Otranto (discendente dagli
Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di
Chiosca e Poggiolo (sorella dell’artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il
Conte “Grappa” Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore
di cavalli, produttore e bevitore di grappa), il Barone “Nero” Roberto
Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente
del comitato Destra per Milano) ed i fratelli Diego e
Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega
Nord, vicini a Mario Borghezio). Non poteva certamente mancare il
sostegno (e forse anche la presenza) di un noto personaggio storico come Sua
Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di
Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più
tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo". Diciamo
che molti manifestanti - rappresentanti della disperazione di molti cittadini e
categorie - si chiederanno: ma questi che ci fanno qui? Speriamo solo che non
li prendano a forconate
Ore 10.55 - Hanno fatto sapere di
partecipare alla manifestazione di protesta dei Forconi a Roma anche un
centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta Italia) e Monarchici
Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini) invitati dal
Centro Studi Patria e Libertà del Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce
Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia, che ha cosi motivato
l’adesione: “Da sempre l’autentica aristocrazia è legata alla propria terra e
difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare
e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Bisogna dare risposte,
soprattutto, al disagio delle giovani generazioni che hanno ripreso la via
della emigrazione perché l’Italia nega loro il pane dell’oggi, la possibilità
di costruirsi una famiglia e delle prospettive per il futuro. Oggi saremo con
Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro.
Forte è la componente cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina
Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo
del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua
paterna benedizione”. Con Patria e Libertà, a Roma, saranno presenti Sua
Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d’Otranto (discendente dagli
Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo
(sorella dell’artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il Conte “Grappa”
Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e
bevitore di grappa), il Barone “Nero” Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr
von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano), i fratelli Diego e
Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario
Borghezio), e il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri,
esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e
reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo.
Forconi,
in piazza a Roma arrivano i "nobili": dalla Principessa di Bisanzio
al Conte Grappa - L'Huffington Post | Pubblicato:
18/12/2013 10:54
In Piazza del Popolo, Insieme ai duri del movimento
dei Forconi, ci saranno anche "un centinaio di Nobili Contadini
(provenienti da tutta Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche
Borbonici, Asburgici e Papalini)". Lo assicura il "Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani
Baglioni di Serravalle di Norcia" (candidato al Senato per Fratelli
d'Italia), che ha comunicato di averli radunati tramite il suo centro studi "Patria e libertà". "Da sempre l'autentica
aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità - spiega
Baglioni - Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica,
legale e pacifica, è per noi naturale". Che preannuncia l'arrivo a Roma di
una girandola di personaggi dai titoli e dalle ascendenze che hanno
dell'incredibile. "Saranno presenti Sua Altezza Imperiale la Principessa
Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la Contessa
Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell'artista Piero e mamma di
Pippa Bacca), il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena
(imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa)". Più
prosaica la qualifica di il "Barone Nero" attribuita all'istrionico personaggio della
Milano nera Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente
del comitato Destra per Milano). Che, in treno verso la Capitale rassicura a suo modo
sulla non violenza della protesta: "Un colpo di stato militare? Magari
fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma
i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche
private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che,
giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva
come plutocrazia internazionale". Nonostante il pantheon di riferimento,
spiega che "siamo noi i veri democratici, gli uomini liberi che lottano
contro la dittatura bancaria europea ed il sistema parassitario dei
partiti". La lista dei presenti stilata da Baglioni passa poi per "i
fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord,
vicini a Mario Borghezio)". E, infine, "non poteva certamente mancare
il sostegno (e forse anche la presenza) di un noto personaggio storico come Sua
Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente
della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria,
da sempre difensore del mondo agricolo".
Strane Presenze: Miseria e nobiltà in
piazza. C’è del sangue blu nei forconi.
Il conte Fernando
Crociani Baglioni, tramite il suo centro studi Patria e Libertà, ha convocato
la principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di
Bisanzio), la contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella
dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca) e il conte "Grappa"
Alessandro Romei Longhena. "Partecipare a questa legittima protesta,
popolare e patriottica, è per noi naturale".
Alle amministrative di maggio si è presentato - con
Fratelli d'Italia - come consigliere del I Municipio. Alle elezioni di
febbraio - sempre con FdI - si era candidato al Senato (collegio del Lazio) con
lo slogan “L’Italia chiamò”. Oggi il conte Fernando Crociani Baglioni,
esponente della Società romana, sarà in piazza del Popolo per la manifestazione
di protesta dei Forconi. E stavolta, per conto del suo centro studi Patria e
Libertà, ha contattato un centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta
Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e
Papalini). Crociani ha annunciato che saranno presenti “sua altezza imperiale
la principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di
Bisanzio), la contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella
dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il conte "Grappa"
Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e
bevitore di grappa), il barone "nero" Roberto Jonghi Lavarini (Walser
Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano) ed i fratelli
Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a
Mario Borghezio)”. “E’ una protesta trasversale – ha commentato il conte
Crociani Baglioni – l’aristocrazia è sempre stata legata alla propria terra e
difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare
e patriottica, è per noi naturale”. Così pensare a un motto ‘sangue blu e forconi’
(invece dell’antitetico falce e martello) non è poi sbagliato. “La storia lo
insegna, nella tradizione risorgimentale c’è stata vicinanza tra nobiltà e
popolo. Il ‘forcone’ è simbolo dell’insurrezione. In piazza oggi deve andare in
scena un’insurrezione pacifica ma che porti in superficie i malesseri che sono
visibili quotidianamente. I giovani hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del
lavoro e a progettare un futuro. L’Italia nega loro il pane, perciò sono
costretti a emigrare”. Non è ancora certa la presenza, ma intanto è
arrivato il sostegno anche del Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di
Cerveteri “esponente della nobiltà nera papalina – ha ricordato il conte
Fernando Crociani Baglioni - e della destra più tradizionalista e reazionaria,
da sempre difensore del mondo agricolo “. E sulla componente cattolica del
movimento, il conte Crociani Baglioni ha sottolineato che c’è un forte legame
con “la Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato
attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e
darà loro la sua paterna benedizione". 'Miseria’ e nobiltà - alla fine -
possono andare a braccetto, soprattutto con un forcone in mano.
Neofascisti,
monarchici e nobiltà nera marciano insieme al popolo dei Forconi
-Redazione- Folclorista la partecipazione all’insegna di “Quando
c’era lui” alla protesta dei Forconi. Un’Italia che ricorda con nostalgia i
tempi in cui i treni arrivavano in orario. Le spaccature all'interno dei
Forconi iniziavano a sentirsi anche tra i movimenti neofascisti. Calvani,
leader e organizzatore della protesta, aveva parlato chiaro: “Casapound e Forza
Nuova non manifesteranno assolutamente con noi”. Mariano Ferro e Lucio
Chiavegato, del Coordinamento nazionale 9 dicembre, avevano paura di infiltrazioni e tensioni.
Tutti gli organizzatori della protesta avevano poi preso le distanze da Corrado
Zunino, che aveva espresso opinioni antisemite su cui era scattata una polemica
con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Roberto Fiore, segretario di
Forza Nuova, che ha le stesse paure di alcuni leader dei Forconi: "Il rischio sono le infiltrazioni da parte di
persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento e che possano anche
solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”.
Intanto arriva il commento sulla di Roberto Jonghi Lavarini, detto "barone
nero", militante della Destra di Milano. Jonghi Lavarini ha partecipato
attivamente al presidio milanese dei Forconi in piazzale Loreto ma è stato
vicino anche ai coltivatori che hanno manifestato nelle campagne varesotte.
Così incita alla partecipazione: “Marciamo su Roma come nel
1922. Dobbiamo pacificamente assediare e assalire i palazzi del potere politico
ed economico”. Infine nel giorno della protesta a piazza del
Popolo maliconicamente ammette: "Un colpo di stato
militare? Magari fosse possibile, come quelli dei
Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma i tempi sono cambiati ed i veri
colpi di stato oramai li fanno solo le banche private, le borse, le agenzie di
rating, l'alta finanza senza volto che, giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva come
plutocrazia internazionale". Infine l'augurio d'incontrare
in piazza il generale Antonio Pappalardo, militare in congedo candidatosi alle
elezioni regionali del 2008 in Sicilia con il Movimento per l'Autonomia di
Raffaele Lombardo. Forse sull'onda della sua riscoperta origine nobiliari
Jonghi Lavarini dice che andrà in piazza del Popolo con il centro Studi Storici
e Politici "Patria e Libertà" che annuncia nobili adesioni: "Sua Altezza Imperiale
la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di
Bisanzio)" e "Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza
Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e
della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo
agricolo". Il mondo della nobilità vuole partecipare: pronti a
scendere anche i Nobili Contadini e al
loro fianco i Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici
e Papalini…quindi anche le discendenze precedenti al 17 marzo 1861 saranno
presenti!). Con loro anche i fratelli Diego e Mauro Zoia
Puschina di Inveruno, dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio e il
il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena, imprenditore e
allevatore di cavalli, che deve il suo soprannome alla passione che lo lega
alla bevanda. "Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria
terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta,
popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Oggi saremo con
Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri
Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica
del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e Papa
Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio
degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione"
come ricorda Patrizio Romano Conte
Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di
Norcia.